«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno I - n° 1 (15 Febbraio 1992)

 

le attività

 

Dalla Calabria

 


Prima assemblea regionale del neonato "Movimento Politico Antagonista - Calabria Libera". Proposta un'alleanza con Verdi, Movimento Meridionale e Rete.
A Lamezia, il Movimento Politico Antagonista "Calabria Libera", promosso dal consigliere regionale Beniamino Donnici, ex MSI, ha tenuto la sua prima assemblea regionale. Un successo oltre ogni previsione, come affermano gli organizzatori. Lo slogan scelto per la manifestazione è indicativo degli obiettivi del Movimento: «Calabria, laboratorio di una sfida possibile: la politica oltre i partiti».
Nelle relazioni introduttive, Barilaro, Croppi e Sciano hanno sottolineato l'esigenza di dar vita, in tempi brevi, ad un Movimento di liberazione della Calabria che raccolga tutte le forze antagoniste della regione, rifondando un'opposizione vera capace di abbattere il muro del consociativismo e della corruzione. La necessità di uscire dai vecchi schemi, per costruire nuove polarità ed aggregazioni, è stata condivisa anche negli interventi delle delegazioni presenti: Magarò e Reale, coordinatori regionali dei Verdi, Bonofiglio, della direzione nazionale giovanile del PSI, fortemente critico nei confronti delle degenerazioni del suo partito; Avv. Tassone, leader del Movimento Meridionale.
Erano anche presenti esponenti della Rete, rappresentanti degli industriali, delegazioni di giovani disoccupati.
Le conclusioni sono state tratte dall'on. Donnici che ha preso spunto dalla costituenda giunta regionale esapartitica, definita «l'ultimo, squallido, rito di partiti agonizzanti. Si spaccia per antimafia un'ammucchiata ibrida ed acefala che avrà la benedizione di partiti ed uomini assai discutibili», per proporre a Verdi, Rete ed a tutte le forze di opposizione avanzata la costituzione di un «cartello di rinnovamento ed alternativa» che potrebbe essere propedeutico alla presentazione di liste comuni il prossimo 5 aprile. «Dividersi in partiti e partitini del 2 o 3% non serve a nessuno, tanto meno alla Calabria».
La proposta è stata condivisa, tanto che lo stesso Donnici vedrà nei prossimi giorni l'on. Reale dei Verdi per organizzare un incontro, al quale sarà ufficialmente invitata la Rete, finalizzato alla costituzione del «cartello».
Da registrare, infine, tra le numerosissime adesioni al Movimento, quella del dott. Bonofiglio (dirigente nazionale giovanile del PSI) e quella del consigliere comunale di Catanzaro, del PDS, Rita Colacino.
L'adesione al Movimento, «che non vuole essere l'ennesimo partitino, ma una provocazione ed una sfida ad uscire dalle vecchie pigrizie» è, del resto, compatibile con l'appartenenza ad altri gruppi politici.
 

Comunicato Stampa

 

II coordinatore del «Movimento Politico Antagonista» smentisce le dichiarazioni di Cerullo e Cito nel corso dell'istruttoria di Giuliano Ferrara.
Il consigliere regionale della Calabria, Beniamino Donnici, coordinatore nazionale dei Movimenti antagonisti, organizzazione nata dalla scissione del MSI-DN a seguito dell'elezione di Fini, alla quale hanno aderito numerosissimi dirigenti nazionali di quel partito, tra i quali Croppi, Nanni, Carli, Benvenuti, Costa, Vitali, ha espresso «preoccupazione e sdegno per il modo arrogante e fazioso con il quale è stata condotta la trasmissione "l'Istruttoria" del 24 dicembre scorso. Doveva essere la presentazione di nuovi Movimenti, sorti in tutt'Italia in questi ultimi mesi, ed invece Ferrara e Funari, giullari di regime con prebende annue miliardarie, l'hanno trasformata in uno squallido e servile coro di osanna nei confronti della partitocrazia, tra l'altro omologando tutto il nuovo che emerge in un premeditato giudizio di condanna con toni da squalifica e scomunica».
Donnici ha inviato anche una lettera al dott. Cerullo ed alla proprietà di AT 6 «chiedendo una immediata smentita dell'affermazione secondo la quale il Movimento Politico Antagonista farebbe capo alla non meglio precisata organizzazione di Cerullo e Cito».
Non ci interessano -ha aggiunto- né i partiti tradizionali, in evidente marasma, né le tentazioni di costruirne di nuovi. Men che meno nuove gabbie.
 

"Calabria Libera"

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