I beati Paoli
I Beati Paoli uccidevano a
Palermo per portare la luce della giustizia. Quando venne meno l'autorità dei
legulei, nella profondità della Sicilia velata dall'inquietudine di un seicento
di profumi e merletti, dalle viscere buie della città nacquero gli eroi
incappucciati, i confrati del beato apostolo di Cristo, forgiati nel segno del
pugnale e del crocefisso. I Beati Paoli: la leggenda nera che generò la Mafia.
E conobbero il silenzio. L'oscurità fu loro amica, complice indispensabile della
quotidiana pratica della verità. Generarono amore, la meravigliosa passione
avvampata nel fondo dei tramonti; venerarono la Madonna addolorata, la madre
cullata nel rullio della tristezza del mare; incantarono di poesia la terra di
Trinacria come ninfa argentata bagnata dalle lacrime della luna.
Furono inventati per rinsaldare la rispettabilità, l'onore e la paterna
benevolenza di un'epoca assediata dalla violenza e dalla ferocia della miseria.
E furono insieme nobili, liberi officianti delle corporazioni artigiane,
servitori in livrea, soldati di coppa e bastoni, re di danari e cavalieri di
spada, e alfieri. E abitarono la fantasia del mazzo di carte, simboli di una
notte assaporata per la giustizia. Per la pietà degli uomini e per la
misericordia di Dio.
E colorarono di sangue la speranza dei dolenti, le candele dei saloni addobbati
a festa, le processioni del venerdì Santo, le novene di Natale.
E magnificarono il processo ai malvagi orbati della carità per la restituzione
del giusto, per la dote legittima, per il Dio d'Amore tornante di fede, per la
fame dei bambini.
E diventarono mafiosi, senza tritolo e senza appalti. Mafiosi all'uso del tempo
antico. Come se sapessero lo spavento delle nubi foriere di morte. Come se
sapessero di vedere un giorno venire incontro al lutto delle vedove la
televisione dei cantanti e delle parole inutili, la sindacalizzazione, lo
spettacolo degli arresi, la vacuità dei disarmati. E indossarono una nuova
maschera. Per attraversare il lago dei luoghi comuni, la palude della
mobilitazione di partito, il belato delle scolaresche, la malafede dei veri
conniventi. E indossarono una maschera conciata nel ruvido cuoio, fissata
nell'incanto del dolore, nel dolore dei forti. Per la pietà e la misericordia
della giustizia.
Pietrangelo Buttafuoco
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