Riflessioni di un giovane
universitario
Calabria libera
Le tante emergenze che opprimono la Calabria -mentre le scadenze europee sono
divenute incalzanti- impongono a tutti i buoni calabresi la necessità di
rendersi responsabili e protagonisti di un nuovo destino, cercando, insieme, i
motivi e le ragioni per una effettiva rinascita, assumendo l'impegno di portarci
oltre l'intrigo dei partiti e fuori dal circolo vizioso della 'ndrangheta.
Finora, la concentrazione di tutto il potere nei partiti ha determinato
confusione tra Politica e Amministrazione e Giustizia, facendo aumentare giorno
dopo giorno la sfiducia nelle istituzioni, e, questo stato di cose, specialmente
nella nostra Calabria, ha prodotto sempre maggiori squilibri e nuove e più gravi
emergenze.
La crisi gravissima che si presenta sotto i nostri occhi, sotto gli occhi di
tutti, culminata nella «scoperta» della tangentocrazia, può essere considerata
come un vero e proprio cancro che consuma lentamente il corpo dell'Italia.
Per quanto ci riguarda, nel superiore interesse della Calabria, e, vieppiù, per
la formazione delle nuove generazioni, dobbiamo lottare con impegno unitario,
per la rinascita degli autentici connotati culturali, potendoli attingere dalla
nostra memoria storica, che affonda le radici ai tempi della Magna Grecia.
Dopo tanti decenni di grigiore e di polemiche, che hanno caratterizzato il
tirare a campare della stessa Regione Calabria, come si può volere che i
calabresi si appassionino e si entusiasmino alla Politica, se tutto ciò che si
continua a fare è risaputo; cosa si può analizzare od approfondire su fatti di
cronaca politica che sono sempre gli stessi da decenni ed agiscono secondo
schemi e procedure che si susseguono immutabili? Il malessere crescente, tra le
popolazioni di questa Terra, corrisponde in maniera innegabile al malessere
ancora più corposo che circola tra i partiti, tanto più tra i partiti delle
cosiddette maggioranze penta o quadripartite, che più stanno insieme e più
vorrebbero starci; sentono tutta l'insufficienza di continuare a restarvi, e,
tuttavia, trovano puntualmente a ogni scadenza il mastice e la convenienza del
loro faticoso, discusso e logoro convivere. Cosicché, il senso della noia che si
diffonde tra noi, una grande ed inesauribile noia, fatalmente produce il degrado
generale che ben si conosce.
È difficile la strada che dovrà portarci fuori da questo grande intrigo, per cui
è necessario il coraggio di una grande prospettiva, per una Calabria interamente
rinnovata, ma dobbiamo provarci con tutte le nostre migliori energie, superando
le divisioni e le alchimie imposte dagli alambicchi del potere partitocratico,
per uscire fuori dalla palude in cui stiamo per affogare.
Dinanzi ai pericoli che esistono per i crescenti squilibri tra le regioni del
Nord e del Sud; di fronte ad una situazione che, se non venisse aggredita ed
avviata a soluzione, potrebbe consegnare alla nostra epoca una storia fatta solo
di morti-ammazzati e di ladronecci, possiamo e dobbiamo dare il nostro
contributo ad un totale rinnovamento, una strada nuova ed inedita dovremo
riuscire ad indicarla a tutti i buoni calabresi che intenderanno percorrerla.
Il problema è tutto qui. Bisogna riuscire a mobilitare, organizzare, coordinare
le forze morali, sociali e politiche, per costruire tutta intiera la nuova fase
della vita di questa nostra adorata Terra di Calabria. È indispensabile quanto
urgente una presa di coscienza di tutti i calabresi degni di questo nome,
coinvolgendo la comunità umana di questo nostro popolo, mediante la civile
ribellione, per ingigantire la nostra battaglia politica autenticamente
democratica e le nostre speranze di europei, così, spianando la strada
dell'avvenire alle nuove generazioni, verso l'Europa dei Popoli dall'Atlantico
agli Urali. Calabria Libera è nata per questo.
Francesco
Russo
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