«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno II - n° 2 - 15 Marzo 1993

 

Blasfemo è «in»

 

 

I fratelli musulmani hanno pensato che prima o poi Salman Rushdie dovrà passare a miglior vita. Ancora oggi se ne parla: la sentenza di Khomeini attende irremovibile la sua esecuzione. Perché è vero che il vento dell'Islam libra le anime alle vette inaccessibili del cielo. Ma non si può dire, non si può dire, né si può scrivere, come ha scritto invece l'autore dei "Versetti Satanici", che Maometto il Profeta, dall'Arcangelo Gabriele riceve l'umiliazione della carne. Proprio in quel senso. Né più, né meno, come un «ragazzo di vita». Non si può scrivere, non si può dire.
Lo si può dire, lo si può scrivere solo per creare scandalo, per ricavare commercio letterario. Diritti d'autore in soldoni. Con tutte le conseguenze del caso. Si sa: paese che vai, usanze che trovi. Ma Allah è lo stesso Dio delle nostre parrocchie, l'unico padre di Abramo, padre di tutti i figli che oggi sono dispersi per ogni latitudine e sono cristiani, ebrei, musulmani e quindi fratelli nella fede. Ma, potenza dei proverbi, è pur sempre vero il motto «paese che vai, usanze che trovi». Nessun cristiano, nessun ebreo infatti si è sentito coinvolto dall'obbligo di assolvere alla condanna. Ed è una fortuna.
Ma non ci siamo soffermati più di tanto ad immaginare se fosse accaduto qualcosa di simile nel nostro paesello di cristiani distratti che presto detto qualcosa sembra accadere. Arriverà infatti in libreria un romanzo di José Samarago, per i tipi di Bompiani, il "Vangelo secondo Gesù Cristo", un libro che per contenuti e prosa promette scandalo. C'è tutto: San Giuseppe per esempio non si appoggia al suo bastone di umile falegname come in un qualsiasi presepe, piuttosto si avvicina alle lenzuola dove la Vergine Maria si abbandona «per inusitata indolenza mattutina o forse per un presentimento di moglie consapevole dei propri doveri». C'è tutto e c'è altro: nel mistero di Passione della Croce si sfidano in un confronto blasfemo la pietà del Diavolo e il sadismo di Dio: «accumulato tanto dolore Dio non si da per soddisfatto e l'agonia continua». Naturalmente succederà che venderà tanto. Il libro non arriverà alle vette del cielo, ma certamente poserà sulle vette delle vendite. L'autore a quanto pare conquisterà il premio Nobel. È la potenza dei proverbi: paese che vai, usanze che trovi. Con tutte le conseguenze del caso.
 

Pietrangelo Buttafuoco

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