«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno II - n° 2 - 15 Marzo 1993

 

le lettere

 

Caro Carli,
ti chiedo ospitalità su "Tabula Rasa" per quanto leggerai. Bisogna far scoppiare le contraddizioni all'interno del MSI, tra Fini che, più o meno sinceramente, predica l'alternativa al sistema, e Tatarella - Lo Porto che si preparano a cambiare cavallo. Una provocazione può giovare.
Decidi tu.


Appello a tutti i buoni camerati

... nel MSI, nel MSI-DN, fuori dal MSI, al di là dei monti e al di là dei mari, giovani, maturi, vecchi, deputati, iscritti, ex iscritti, mai iscritti, dirigenti, peones, ortodossi: tutto e il contrario di tutto, purché camerati. La Patria è in pericolo, ed urge un 'unione sacra. Me ne sta bene anche una profana. La Patria è in pericolo: il nemico ha varcato le frontiere, solo che non lo vediamo perché non è più vestito da nemico, non brandisce le armi, anzi, sorride. Oggi che «rivalutare il Fascismo» è quasi una moda; e dire che Starace era cento volte meglio di Cirino Pomicino, e Michele Bianchi un milione di volte più di De Lorenzo pater et filius, è quasi un obbligo del galateo della buona società. Ecco, il pericolo: il nemico si è infiltrato tra noi.
Qualcuno dei Nostri (con o senza tessera) va proclamando che dobbiamo entrare nel polo liberale; e qualcun altro, che entreremo in un polo con, testualmente, «liberali, parte della DC, la Lega, i Verdi... La Malfa, Segni e Pannella e... il decisionista Craxi» ("Repubblica Presidenziale", dicembre 1992). E tanti saluti al Fascismo. Certo, se vincerà il polo di destra, la piazza principale di Predappio sarà dedicata all'Illustre Concittadino Benito Mussolini, e il polo dilorenzomariochiesacitaristiano deporrà ogni anno una corona di fiori in ricordo dei Caduti della guerra d'Etiopia. Saranno contenti, certi nostri siculi, certi nostri virgulti di Terra di Bari.
II Fascismo ? Beh, lo studieremo a scuola tra le glorie d'Italia assieme a Ludovico Ariosto e Peppino Mazzini. La socializzazione, l'indipendenza nazionale, la rigenerazione morale del popolo, la sovranità dello Stato sull'economia? Beh, infondo non si può avere tutto, dalla vita! In compenso, un bel presidente eletto dal (la stampa e le TV che gabbano il) popolo, magari Scalfaro; e tante, tante belle basi NATO a Crotone, ad Aosta, nel Colosseo, sul Campanile di dotto, nella Basilica di San Francesco ad Assisi; e un serio governo di tecnici designati all'uopo dalla Confindustria. Agnelli, portando, come porta, la cravatta, è infatti un uomo di destra, mica un trasandato e rosso proletario!
La Patria è in pericolo: e noi, che stiamo a fare? Aspettiamo la fine? Ci scriviamo addosso fiorite parole? E una bella mattina ci lasceranno scegliere se uscire dalla storia o diventare democristiani. Di destra, bene inteso.
Ma ci sono ancora, la grazia di Dio, i buoni camerati, e tanti, nel MSI e fuori dal MSI: e non impediremo il mercimonio? E permetteremo a qualcuno di salvarsi i dodici milioni al mese nel polo moderato, proprio ora che il sistema crolla sotto i colpi di Di Pietro e di una spaventosa crisi economica? E questo il momento di litigare se uno ha la tessera ancora o ha sbattuto la porta a seguito delle replicate fesserie di Pino Rauti (magari dopo averlo aiutato a farle fino all'ultimo)? O non è l'ora di dare a tutti una mano a costringere, se mai, ad uscire dal MSI quelli che con il MSI vero non hanno a che fare?
E poi, tutti assieme contro il sistema.


Ulderico Nisticò


Caro Nisticò,
pubblico la tua lettera ben sapendo che sarò rimbrottato dagli amici della Redazione. Perché è lo «sfogo» di uno che non ha ancora capito. Noi, di "Tabula Rasa", è dal 1984 (Ergife, "Segnali di Vita") che abbiamo preso atto dell'equivoco che è costato lacrime e sangue a migliaia di famiglie. E dal di dentro, quell'equivoco, non potrà mai essere chiarito. Le contraddizioni non sono di oggi, sono parte integrante di quell'ambiente: servono per i congressi e per le elezioni di ogni ordine e grado. È gente che vede più verde l'erba del vicino, che vede il denaro e la sistemazione futura (forse pensando di essere eterna) come unico scopo di militanza (?). Questo per i dirigenti e per i novelli rampanti. Cervelli inariditi dal loro futile trascinarsi quotidiano. Tu mi chiederai: — E tutti quelli che in periferia, in buona fede, li sorreggono ...? Poveracci... non possiamo interessarci ai loro problemi. Rifiutano ogni tipo di assistenza psichica. Come te, del resto. Che sei ancora «dentro» e redigi «proclami». Ma per chi? Vedi se te li pubblica il "Secolo"...


A. C.

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