Nella tana del lupo
Nelle settimane scorse abbiamo ricevuto un invito che ci ha sorpreso non poco:
la "Lega Nord" desiderava incontrare il "Movimento Federalista - Calabria
Libera". Il 17 marzo una nostra delegazione è stata ricevuta dai massimi
dirigenti leghisti, a Roma, nella sede dei Gruppi Parlamentari. Un «onore» -ci
si faceva notare- che non è toccato a nessun Movimento tra i tanti di antica
data e consolidate tradizioni che pure ne avevano fatto espressa richiesta.
Dunque, siamo andati nella tana del lupo e, come spesso accade, l'incompreso
animale è assai più cattivo e crudele nelle fiabe di quanto non lo sia nella
realtà.
Un incontro con pari dignità durato parecchie ore. Meglio, uno scontro che
diventava col passare dei minuti un incontro durante il quale abbiamo registrato
che le battaglie condotte in questi anni in Calabria erano seguite ed apprezzate
anche fuori le mura della Terra teatro della nostra esistenza e della nostra
azione politica.
La proposta che ci veniva illustrata era di una sorta di collaborazione
tutt'ancora da definire, tra i Movimenti, nel pieno rispetto dell'autonomia di
ciascuno, sulla scorta di obiettivi comuni: andare oltre gli attuali partiti,
responsabili in solido dello sfascio; superamento dello Stato centralista, per
giunta vissuto in Calabria e nel Meridione come Stato coloniale; costruzione ex
novo di una sostanziale unità attraverso la riorganizzazione dello Stato in
senso federalista. Obiettivi comuni, dicevo, per i quali -ci sia o non ci sia la
collaborazione auspicata- il Movimento che ho contribuito a fondare sta
lavorando e continuerà a lavorare.
Certo, ci sono differenze e distanze. Non solo geografiche. E non penso affatto
al razzismo ed all'antimeridionalismo, veri o presunti che siano. Questioni
marginali, di facciata, forse strumentali alla ricerca di un consenso fin qui
esclusivamente ottenuto nel Nord. Penso, al contrario, a questioni davvero
essenziali quale l'impostazione marcatamente liberista della Lega ed il sogno,
che ci appartiene per intero, di una terza via...
Stiamo riflettendo. È di oggi (23.4.1993) l'annuncio, che ci era stato
anticipato in quella riunione, della trasformazione del simbolo: da "Lega Nord"
a "Lega Italia Federale". Chissà che quelle differenze che ci sembrano oggi
insuperabili non debbano essere valutate alla luce dell'incredibile evoluzione
dei processi .politici. Va detto, che per abbattere definitivamente il vecchio
sistema di potere, in questa fase, il nemico principale dei calabresi e dei
meridionali non può essere la Lega. Tanti altri nemici abbiamo in casa: la
pigrizia e l'appiattimento culturale, la condizione di sudditanza,
l'assistenzialismo economico, il degrado ed il sottosviluppo, la perdita di
memoria storica, le commistioni tra politica - mafia - affari e quant'altro.
Tante incrostazioni e stratificazioni dobbiamo eliminare perché i popoli del Sud
ritrovino una propria dignità, l'identità perduta: per costruire finalmente un
processo unitario, sgombrando il campo dal grosso equivoco di una guerra di
dominio e di sterminio spacciata per «risorgimento» ed «unità d'Italia». Un
lavoro lungo e paziente di ricostruzione al quale non ci stiamo negando e di cui
si segnalano i primi risultati. Vedremo...
Per adesso, al di là del risultato politico comunque ottenuto in termini di
riconoscimento del nostro ruolo e della valenza dello stesso, nella tana del
lupo non abbiamo avvertito disagio, né paura. E sì che non possediamo la virtù
di ammansire le belve, come il Santo di Assisi. Condivido quanto scrive Umberto
Croppi sull'ultimo numero di "Tabula Rasa", con le riserve che gli ho più volte
manifestato su "La Rete", accresciute da questa campagna referendaria nel corso
della quale sono sceso in dura polemica con alcuni suoi rappresentanti. .;
Per quel che riguarda la Lega ci sono, al momento, ragioni che ci uniscono ed
altrettante che ci dividono. Ma sai, Umberto, cambia tutto così in fretta.
Lasciamo una porta socchiusa al nemico di ieri. Lo abbiamo fatto con tutti e non
abbiamo sbagliato. Perché negarlo a coloro che hanno avuto il merito di aver
dato la spallata decisiva al vecchio sistema di potere? Discutere non costa
nulla. E quando si discute senza pregiudizi e verità precostituite qualcosa si
modifica. Dentro e fuori di noi.
B. D.
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