«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno II - n° 3 - 15 Maggio 1993

 

Nella tana del lupo

 


Nelle settimane scorse abbiamo ricevuto un invito che ci ha sorpreso non poco: la "Lega Nord" desiderava incontrare il "Movimento Federalista - Calabria Libera". Il 17 marzo una nostra delegazione è stata ricevuta dai massimi dirigenti leghisti, a Roma, nella sede dei Gruppi Parlamentari. Un «onore» -ci si faceva notare- che non è toccato a nessun Movimento tra i tanti di antica data e consolidate tradizioni che pure ne avevano fatto espressa richiesta.
Dunque, siamo andati nella tana del lupo e, come spesso accade, l'incompreso animale è assai più cattivo e crudele nelle fiabe di quanto non lo sia nella realtà.
Un incontro con pari dignità durato parecchie ore. Meglio, uno scontro che diventava col passare dei minuti un incontro durante il quale abbiamo registrato che le battaglie condotte in questi anni in Calabria erano seguite ed apprezzate anche fuori le mura della Terra teatro della nostra esistenza e della nostra azione politica.
La proposta che ci veniva illustrata era di una sorta di collaborazione tutt'ancora da definire, tra i Movimenti, nel pieno rispetto dell'autonomia di ciascuno, sulla scorta di obiettivi comuni: andare oltre gli attuali partiti, responsabili in solido dello sfascio; superamento dello Stato centralista, per giunta vissuto in Calabria e nel Meridione come Stato coloniale; costruzione ex novo di una sostanziale unità attraverso la riorganizzazione dello Stato in senso federalista. Obiettivi comuni, dicevo, per i quali -ci sia o non ci sia la collaborazione auspicata- il Movimento che ho contribuito a fondare sta lavorando e continuerà a lavorare.
Certo, ci sono differenze e distanze. Non solo geografiche. E non penso affatto al razzismo ed all'antimeridionalismo, veri o presunti che siano. Questioni marginali, di facciata, forse strumentali alla ricerca di un consenso fin qui esclusivamente ottenuto nel Nord. Penso, al contrario, a questioni davvero essenziali quale l'impostazione marcatamente liberista della Lega ed il sogno, che ci appartiene per intero, di una terza via...
Stiamo riflettendo. È di oggi (23.4.1993) l'annuncio, che ci era stato anticipato in quella riunione, della trasformazione del simbolo: da "Lega Nord" a "Lega Italia Federale". Chissà che quelle differenze che ci sembrano oggi insuperabili non debbano essere valutate alla luce dell'incredibile evoluzione dei processi .politici. Va detto, che per abbattere definitivamente il vecchio sistema di potere, in questa fase, il nemico principale dei calabresi e dei meridionali non può essere la Lega. Tanti altri nemici abbiamo in casa: la pigrizia e l'appiattimento culturale, la condizione di sudditanza, l'assistenzialismo economico, il degrado ed il sottosviluppo, la perdita di memoria storica, le commistioni tra politica - mafia - affari e quant'altro. Tante incrostazioni e stratificazioni dobbiamo eliminare perché i popoli del Sud ritrovino una propria dignità, l'identità perduta: per costruire finalmente un processo unitario, sgombrando il campo dal grosso equivoco di una guerra di dominio e di sterminio spacciata per «risorgimento» ed «unità d'Italia». Un lavoro lungo e paziente di ricostruzione al quale non ci stiamo negando e di cui si segnalano i primi risultati. Vedremo...
Per adesso, al di là del risultato politico comunque ottenuto in termini di riconoscimento del nostro ruolo e della valenza dello stesso, nella tana del lupo non abbiamo avvertito disagio, né paura. E sì che non possediamo la virtù di ammansire le belve, come il Santo di Assisi. Condivido quanto scrive Umberto Croppi sull'ultimo numero di "Tabula Rasa", con le riserve che gli ho più volte manifestato su "La Rete", accresciute da questa campagna referendaria nel corso della quale sono sceso in dura polemica con alcuni suoi rappresentanti. .;
Per quel che riguarda la Lega ci sono, al momento, ragioni che ci uniscono ed altrettante che ci dividono. Ma sai, Umberto, cambia tutto così in fretta. Lasciamo una porta socchiusa al nemico di ieri. Lo abbiamo fatto con tutti e non abbiamo sbagliato. Perché negarlo a coloro che hanno avuto il merito di aver dato la spallata decisiva al vecchio sistema di potere? Discutere non costa nulla. E quando si discute senza pregiudizi e verità precostituite qualcosa si modifica. Dentro e fuori di noi.

 

B. D.

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