Anno II - n° 6 - 30 Settembre 1993
Giorgio Bocca, l'antifascista
Abbiamo letto con attenzione
l'intervista rilasciata da Giorgio Bocca al giornalista Fabrizio Salvo, il 14
agosto scorso, e pubblicata su "L'Indipendente" nella rubrica: «I lettori
intervistano lo scrittore preferito». Alla domanda del giornalista: «(...)
Fascista, scrisse sul "Giornale di Cuneo" un artìcolo antisemita. (...)», il
Nostro risponde: «(...) In epoca fascista scrivevo di sport, quel presunto
articolo antisemita che mi è stato contestato decine di volte non era altro che
la recensione di un libro, "I savi anziani di Sion"». Eccone alcuni stralci:
«II sovvertimento mondiale
attuato dagli ebrei, prima con le istituzioni liberali, poi con il collettivismo
ha ricevuto un colpo tremendo dal sorgere del movimento fascista che ha
denunciato la inconsistenza pratica della parola libertà in campo politico dove
gli uomini sono in tal modo costruiti da trasformare la libertà loro accordata
in anarchia. Una rabbia immensa deve avere riempito il cuore degli anziani di
Sion, nel sentire dei non ebrei dire che il comunismo è una utopia
irraggiungibile e che le sue applicazioni pratiche sono costruzioni meccaniche e
crudeli dove milioni di schiavi lavorano per una minoranza. L'odio di chi vede
svelati i suoi piani è enorme, l'odio di chi vede rovinare i propri piani è
tremendo. Questo odio degli ebrei contro il Fascismo (la maiuscola è dell'autore
dell'articolo, n.d.r.) è la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli
avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli anglosassoni e
della Russia: in realtà sarebbe una vittoria degli ebrei. Beppe Niccolai |