La nuova destra secondo
Fini
D. — «Della politica sociale del
Fascismo (dal 1922 al 1945) cosa ritiene sia oggi attuabile?»
R. — «Sono convinto che l'intuizione mussoliniana di una terza via alternativa
al comunismo sia ancora oggi attualissima. Il nostro compito è quello di
attualizzare, in una società post-industriale alle soglie del Duemila, gli
insegnamenti del Fascismo che con la Carta del Lavoro del 1926 (al fine non
«storicizzare» anche la storia, precisiamo che la Carta del Lavoro fu promossa
il 6 gennaio 1927 -non nel 1926!- con un o.d.g. del Gran Consiglio del Fascismo
e deliberata, infine, dal medesimo Gran Consiglio, il 21 aprile 1927, n.d.r.),
l'Umanesimo del Lavoro di Gentile e i 18 Punti di Verona della RSI, ha lasciato
un testamento spirituale dal contenuto profondamente sociale, dal quale non
possiamo prescindere»
Intervista rilasciata da Gianfranco Fini a "Azione Sindacale",
"Secolo d'Italia", 1.4.1988
* * *
«II MSI-DN non ha alcuna necessità di schierarsi con l'uno o con l'altro blocco:
perché sarebbe in entrambi i casi largamente minoritario e quindi subalterno.
Sia che esso si presenti con la sua faccia liberal-progressista, sia che esso si
mostri con quella conservatrice. [...] Il MSI-DN coerente con sé stesso, è
antagonista, trasgressivo, anticonformista, originale, rispetto al sistema. In
una parola sola: è rivoluzionario. [...]
È il MSI-DN affascinante agli occhi dei giovani (si faccia avanti un solo
ragazzo venuto con noi senza sognare la rivoluzione) e che ha rappresentato il
desiderio di non mollare, nonostante tutto e tutti, dei camerati della prima
ora. È il MSI-DN della tensione ideale, del menefreghismo rispetto ai canoni
utilitaristici della società borghese, del cameratismo autentico,
dell'orgogliosa specificità della nostra idea. È necessario quindi ritrovare noi
stessi. Il nostro stile, la nostra insopprimibile "diversità". Ed è necessario
farlo in piena unità di intenti tra gli anziani, che non si sono inariditi (e
sono tanti), ed i giovani che non saprebbero che farsene di un MSI-DN troppo
"perbene"»
Gianfranco Fini, "Volare alto", nella rubrica "Carta bianca", "Secolo d'Italia",
1.8.1987
(a margine dell'articolo, Beppe Niccolai ha scritto, di suo pugno: «Esempio di
MSI "detto" non "praticato"»)
* * *
D. — «Superfluo chiederle, naturalmente, qual è per lei l'alternativa giusta»
R. — «La nostra alternativa è quella di uno Stato sociale che considera ancora
valida l'intuizione mussoliniana del rapporto delle categorie nel supremo
interesse nazionale»
Intervista rilasciata ad Alfredo Orlando, "II Secolo XIX", 9.12.1987
Sembra quasi che Louis-Ferdinand Celine, ne "L'école des cadavres", avesse
profetizzato la futura collocazione del MSI-DN quando scrisse:
«Da oggi possiamo dire: "Noi spariremo, corpi e anime, da questo territorio al
pari dei Galli, questi folli eroi, i nostri grandi antenati in futilità, i
peggiori zimbelli del cristianesimo. Non ci hanno lasciato neppure una ventina
di parole del loro linguaggio. Di noi, se si conserverà la parola merda, sarà
già una grande cosa"»
la
Redazione
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