«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno II - n° 8 - 31 Dicembre 1993

 

La nuova destra secondo Fini

 

 


 

D. — «Della politica sociale del Fascismo (dal 1922 al 1945) cosa ritiene sia oggi attuabile?»
R. — «Sono convinto che l'intuizione mussoliniana di una terza via alternativa al comunismo sia ancora oggi attualissima. Il nostro compito è quello di attualizzare, in una società post-industriale alle soglie del Duemila, gli insegnamenti del Fascismo che con la Carta del Lavoro del 1926 (al fine non «storicizzare» anche la storia, precisiamo che la Carta del Lavoro fu promossa il 6 gennaio 1927 -non nel 1926!- con un o.d.g. del Gran Consiglio del Fascismo e deliberata, infine, dal medesimo Gran Consiglio, il 21 aprile 1927, n.d.r.), l'Umanesimo del Lavoro di Gentile e i 18 Punti di Verona della RSI, ha lasciato un testamento spirituale dal contenuto profondamente sociale, dal quale non possiamo prescindere»


Intervista rilasciata da Gianfranco Fini a "Azione Sindacale",
"Secolo d'Italia", 1.4.1988



* * *


«II MSI-DN non ha alcuna necessità di schierarsi con l'uno o con l'altro blocco: perché sarebbe in entrambi i casi largamente minoritario e quindi subalterno. Sia che esso si presenti con la sua faccia liberal-progressista, sia che esso si mostri con quella conservatrice. [...] Il MSI-DN coerente con sé stesso, è antagonista, trasgressivo, anticonformista, originale, rispetto al sistema. In una parola sola: è rivoluzionario. [...]
È il MSI-DN affascinante agli occhi dei giovani (si faccia avanti un solo ragazzo venuto con noi senza sognare la rivoluzione) e che ha rappresentato il desiderio di non mollare, nonostante tutto e tutti, dei camerati della prima ora. È il MSI-DN della tensione ideale, del menefreghismo rispetto ai canoni utilitaristici della società borghese, del cameratismo autentico, dell'orgogliosa specificità della nostra idea. È necessario quindi ritrovare noi stessi. Il nostro stile, la nostra insopprimibile "diversità". Ed è necessario farlo in piena unità di intenti tra gli anziani, che non si sono inariditi (e sono tanti), ed i giovani che non saprebbero che farsene di un MSI-DN troppo "perbene"»


Gianfranco Fini, "Volare alto", nella rubrica "Carta bianca", "Secolo d'Italia", 1.8.1987
(a margine dell'articolo, Beppe Niccolai ha scritto, di suo pugno: «Esempio di MSI "detto" non "praticato"»)



* * *


D. — «Superfluo chiederle, naturalmente, qual è per lei l'alternativa giusta»
R. — «La nostra alternativa è quella di uno Stato sociale che considera ancora valida l'intuizione mussoliniana del rapporto delle categorie nel supremo interesse nazionale»


Intervista rilasciata ad Alfredo Orlando, "II Secolo XIX", 9.12.1987
 

 


 

Sembra quasi che Louis-Ferdinand Celine, ne "L'école des cadavres", avesse profetizzato la futura collocazione del MSI-DN quando scrisse:
«Da oggi possiamo dire: "Noi spariremo, corpi e anime, da questo territorio al pari dei Galli, questi folli eroi, i nostri grandi antenati in futilità, i peggiori zimbelli del cristianesimo. Non ci hanno lasciato neppure una ventina di parole del loro linguaggio. Di noi, se si conserverà la parola merda, sarà già una grande cosa"»
 

la Redazione

Indice