«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno II - n° 8 - 31 Dicembre 1993

 

le opinioni

le sette ed i segni dei tempi
Uno sguardo sul mondo
 

È stato recentemente scritto da più parti che il pullulare delle sette nel mondo costituisce un segno dei tempi. Con questa espressione, ovviamente, i bravi gazzettieri, fedeli portavoce dell'ideologia dominante, intendevano suonare un campanello d'allarme, riflettendo puntualmente il disagio, per non dire il panico, che si va diffondendo nelle alte sfere della gerarchia ecclesiastica di fronte al dilagare del fenomeno. A parte il fatto che col generico nome di «setta» si voglia indicare indistintamente il gruppo satanico e la più eccelsa teosofia, è un dato incontestabile che nel XX secolo si assista al ritorno delle scienze «occulte» ed esoteriche.
Ora, c'è chi parla di involuzione superstiziosa verso il Medioevo -in modo un po' troppo sbrigativo e superficiale, almeno secondo noi- e chi, invece, crede che da parte dell'umanità, stanca di essere mantenuta in uno stato di minorità intellettuale, sia iniziata la faticosa ricerca di una Verità superiore, che si collochi ben al di là delle vaghe risposte fornite dal materialismo moderno, a cui del resto lo stesso cattolicesimo non ha saputo soddisfare. Inutile dire che noi sosteniamo questa seconda opinione; per cui, lungi dal preoccuparci di questo fenomeno, che ha provocato addirittura la convocazione di un concistoro in Vaticano ed una levata di scudi da parte dei vescovi contro il regista Bertolucci, in occasione dell'uscita del suo ultimo film "Piccolo Buddha", vediamo in esso sì un segno dei tempi, ma in senso positivo, cioè un'ulteriore prova che in un'epoca come la nostra, fondata sulla ragione, sia insostenibile il perdurare di una religione basata sulla fede cieca e su dogmi arzigogolati, sofistici ed illogici. Ben venga, dunque, la crisi delle coscienze! Sia benedetta la ricerca ansiosa della Verità! E ciò in ogni caso: infatti, è ovvio che ciò accada, soprattutto all'inizio, in modo disordinato od anche errato, nel senso che ci si può muovere in una direzione diametralmente opposta rispetto a quella giusta, in tutta buona fede.
La correzione di rotta avverrà successivamente ed infallibilmente grazie all'onnipresente ed impersonale Legge del karma.
Ciò che conta, però, è muoversi, agire, cercare. Va evitata in ogni caso, invece, la stasi, la palude, la morte spirituale fatta di pigrizia mentale, acquiescenza, succube passività bovina di fronte a coloro che della religiosità hanno fatto un'arma, uno spauracchio, uno strumento di potere.
Un'ultima considerazione: anche quest'inquietudine, questa crisi esistenziale, questo risveglio spirituale era stato predetto dalla Religione-Saggezza.
I teosofi, gli esoteristi, gli studiosi di tradizioni sapienziali sanno, infatti, che ad ogni fine secolo e, comunque, durante ogni periodo di crisi, passibile d'involuzione forse irreversibile, viene inviato nel mondo un Messaggero, un Avatara, un Maestro con l'intento di risvegliare le coscienze, di ricordare l'antica Verità, di fornire un esempio vivente delle Dottrine esoteriche. Molti si sono chiesti dove fosse il Maestro profetizzato questa fine secolo; altri, ingannati da falsi profeti, hanno seguito dottrine d'uomini, di ciarlatani, di veri e propri mercanti dell'occulto.
Pochi hanno compreso che stavolta, forse, il Maestro non si manifesterà in modo visibile.
Anche se lo facesse, non gli crederebbero; del resto, è già accaduto. E non una sola volta! Ora il Maestro si risveglierà all'interno di chi è maturo, di coloro che sono pronti ad operare un balzo qualitativo, dei risvegliati disposti ad accettare la guida dell'Io divino, del Sé, della scintilla spirituale, del Maestro dei maestri che alberga in ognuno di noi.
 

Alfredo Stirati

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