le opinioni
le sette ed i segni dei tempi
Uno sguardo sul
mondo
È stato recentemente scritto da
più parti che il pullulare delle sette nel mondo costituisce un segno dei tempi.
Con questa espressione, ovviamente, i bravi gazzettieri, fedeli portavoce
dell'ideologia dominante, intendevano suonare un campanello d'allarme,
riflettendo puntualmente il disagio, per non dire il panico, che si va
diffondendo nelle alte sfere della gerarchia ecclesiastica di fronte al dilagare
del fenomeno. A parte il fatto che col generico nome di «setta» si voglia
indicare indistintamente il gruppo satanico e la più eccelsa teosofia, è un dato
incontestabile che nel XX secolo si assista al ritorno delle scienze «occulte»
ed esoteriche.
Ora, c'è chi parla di involuzione superstiziosa verso il Medioevo -in modo un
po' troppo sbrigativo e superficiale, almeno secondo noi- e chi, invece, crede
che da parte dell'umanità, stanca di essere mantenuta in uno stato di minorità
intellettuale, sia iniziata la faticosa ricerca di una Verità superiore, che si
collochi ben al di là delle vaghe risposte fornite dal materialismo moderno, a
cui del resto lo stesso cattolicesimo non ha saputo soddisfare. Inutile dire che
noi sosteniamo questa seconda opinione; per cui, lungi dal preoccuparci di
questo fenomeno, che ha provocato addirittura la convocazione di un concistoro
in Vaticano ed una levata di scudi da parte dei vescovi contro il regista
Bertolucci, in occasione dell'uscita del suo ultimo film "Piccolo Buddha",
vediamo in esso sì un segno dei tempi, ma in senso positivo, cioè un'ulteriore
prova che in un'epoca come la nostra, fondata sulla ragione, sia insostenibile
il perdurare di una religione basata sulla fede cieca e su dogmi arzigogolati,
sofistici ed illogici. Ben venga, dunque, la crisi delle coscienze! Sia
benedetta la ricerca ansiosa della Verità! E ciò in ogni caso: infatti, è ovvio
che ciò accada, soprattutto all'inizio, in modo disordinato od anche errato, nel
senso che ci si può muovere in una direzione diametralmente opposta rispetto a
quella giusta, in tutta buona fede.
La correzione di rotta avverrà successivamente ed infallibilmente grazie
all'onnipresente ed impersonale Legge del karma.
Ciò che conta, però, è muoversi, agire, cercare. Va evitata in ogni caso,
invece, la stasi, la palude, la morte spirituale fatta di pigrizia mentale,
acquiescenza, succube passività bovina di fronte a coloro che della religiosità
hanno fatto un'arma, uno spauracchio, uno strumento di potere.
Un'ultima considerazione: anche quest'inquietudine, questa crisi esistenziale,
questo risveglio spirituale era stato predetto dalla Religione-Saggezza.
I teosofi, gli esoteristi, gli studiosi di tradizioni sapienziali sanno,
infatti, che ad ogni fine secolo e, comunque, durante ogni periodo di crisi,
passibile d'involuzione forse irreversibile, viene inviato nel mondo un
Messaggero, un Avatara, un Maestro con l'intento di risvegliare le coscienze, di
ricordare l'antica Verità, di fornire un esempio vivente delle Dottrine
esoteriche. Molti si sono chiesti dove fosse il Maestro profetizzato questa fine
secolo; altri, ingannati da falsi profeti, hanno seguito dottrine d'uomini, di
ciarlatani, di veri e propri mercanti dell'occulto.
Pochi hanno compreso che stavolta, forse, il Maestro non si manifesterà in modo
visibile.
Anche se lo facesse, non gli crederebbero; del resto, è già accaduto. E non una
sola volta! Ora il Maestro si risveglierà all'interno di chi è maturo, di coloro
che sono pronti ad operare un balzo qualitativo, dei risvegliati disposti ad
accettare la guida dell'Io divino, del Sé, della scintilla spirituale, del
Maestro dei maestri che alberga in ognuno di noi.
Alfredo
Stirati
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