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sindacali
Padroni e
confederali uniti per imporre la loro dittatura.
No all'imbroglio delle RSU
Nelle settimane scorse
Cgil-Cisl-Uil e Confindustria hanno stipulato l'ennesimo accordo. Questa volta
se la prendono con i diritti dei lavoratori: hanno concordato che i consigli di
fabbrica siano sostituiti con le Rappresentanze Sindacali Unitarie (R.S.U.).
Queste RSU saranno composte per 1/3 con nomina da parte delle burocrazie
confederali e 2/3 votate dai lavoratori. I confederali possono presentare liste
senza alcun requisito, mentre, per le altre organizzazioni, le liste possono
essere rappresentate solo se sottoscritte da almeno il 5% dei dipendenti e
accettando l'accordo che istituisce le RSU. I confederali, inoltre, decideranno
quali poteri assegnare alle RSU.
Esempio Alfa Romeo: la RSU sarà composta da 18 componenti per le Meccaniche, 45
per le Carrozzerie e 24 per gli Enti Centrali. Dei 18 componenti delle
Meccaniche, 6 saranno nominati dalle burocrazie confederali e, 12, votati dai
lavoratori. È sufficiente che le liste dei confederali totalizzino il 33% dei
voti per eleggere 4 componenti RSU che, aggiunti ai 6 nominati, garantiscono la
maggioranza (10 su 18) e, di conseguenza, il controllo di Cgil-Cisl-Uil sulle
RSU, sarà totale. Se ne deduce che, con il consenso di circa il 30% dei
lavoratori, Cgil-Cisl-Uil potranno imporre la loro dittatura sulla maggioranza
dei lavoratori.
Questo è ciò che vogliono la Confindustria e il Governo, al fine di non correre
rischi rispetto agli accordi firmati a Roma. Ovvero: taglio alla scala mobile,
alle pensioni, alla sanità e, dulcis in fundo, chiusura di aziende. Non si
vuole, cioè, rischiare -come ha dichiarato Abete, presidente della
Confindustria- che nelle aziende vi siano comportamenti difformi da quelli
concordati centralmente. Si vuole la garanzia che gli accordi vengano
salvaguardati a tutti i costi. Ma non basta. I sindacati si sono anche arrogati
il diritto di decidere quali poteri assegnare alle RSU e cioè, laddove sono in
maggioranza, i lavoratori non contano e debbono sottostare alle decisioni della
Confindustria; mentre, se gli stessi sindacati si trovano in minoranza,
precludono ai lavoratori delle altre organizzazioni sindacali la possibilità di
essere rappresentati nei confronti dell'azienda. Per questi motivi FLM Uniti e
CUB non parteciperanno a nessuna elezione delle RSU e invitano i lavoratori a
boicottare le elezioni.
Bisogna boicottare le elezioni delle RSU per non renderci complici di una
votazione antidemocratica. Boicottare le RSU è la condizione per non vanificare
il referendum sull'art. 19 e per pretendere, dal Parlamento, una legge che
riporti la democrazia all'interno delle aziende. Occorre una legge che dia ai
lavoratori il diritto di eleggere liberamente i propri rappresentanti aziendali
perché lasci a loro e soltanto a loro, la facoltà di decidere sugli accordi.
Esiste un'alternativa - I lavoratori possono pretendere che le votazioni
avvengano:
a) senza quota nominata dai confederali;
b) su scheda bianca, tutti debbono essere elettori e tutti eleggibili;
e) riconoscere agli eletti la titolarità della contrattazione;
d) impegno delle organizzazioni a comunicare alle aziende tutti i nominativi
degli eletti senza discriminazione.
La FLM Uniti, in quanto organizzazione maggiormente rappresentativa sul piano
nazionale, mette a disposizione di tutti i lavoratori i diritti che le derivano
da questo requisito. Questo consente di eleggere il consiglio di fabbrica su
scheda bianca e la FLM si impegna a comunicare alle aziende l'elenco degli
eletti in base ai voti ottenuti e, di conseguenza, a tutelare gli stessi a norma
dell'art. 19 dello Statuto.
Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti -
Aderente alla Confederazione
Unitaria di Base
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