«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno III - n° 1 - 31 Gennaio 1994

 

le notizie sindacali


Padroni e confederali uniti per imporre la loro dittatura.
No all'imbroglio delle RSU

 

 

Nelle settimane scorse Cgil-Cisl-Uil e Confindustria hanno stipulato l'ennesimo accordo. Questa volta se la prendono con i diritti dei lavoratori: hanno concordato che i consigli di fabbrica siano sostituiti con le Rappresentanze Sindacali Unitarie (R.S.U.). Queste RSU saranno composte per 1/3 con nomina da parte delle burocrazie confederali e 2/3 votate dai lavoratori. I confederali possono presentare liste senza alcun requisito, mentre, per le altre organizzazioni, le liste possono essere rappresentate solo se sottoscritte da almeno il 5% dei dipendenti e accettando l'accordo che istituisce le RSU. I confederali, inoltre, decideranno quali poteri assegnare alle RSU.

Esempio Alfa Romeo: la RSU sarà composta da 18 componenti per le Meccaniche, 45 per le Carrozzerie e 24 per gli Enti Centrali. Dei 18 componenti delle Meccaniche, 6 saranno nominati dalle burocrazie confederali e, 12, votati dai lavoratori. È sufficiente che le liste dei confederali totalizzino il 33% dei voti per eleggere 4 componenti RSU che, aggiunti ai 6 nominati, garantiscono la maggioranza (10 su 18) e, di conseguenza, il controllo di Cgil-Cisl-Uil sulle RSU, sarà totale. Se ne deduce che, con il consenso di circa il 30% dei lavoratori, Cgil-Cisl-Uil potranno imporre la loro dittatura sulla maggioranza dei lavoratori.
Questo è ciò che vogliono la Confindustria e il Governo, al fine di non correre rischi rispetto agli accordi firmati a Roma. Ovvero: taglio alla scala mobile, alle pensioni, alla sanità e, dulcis in fundo, chiusura di aziende. Non si vuole, cioè, rischiare -come ha dichiarato Abete, presidente della Confindustria- che nelle aziende vi siano comportamenti difformi da quelli concordati centralmente. Si vuole la garanzia che gli accordi vengano salvaguardati a tutti i costi. Ma non basta. I sindacati si sono anche arrogati il diritto di decidere quali poteri assegnare alle RSU e cioè, laddove sono in maggioranza, i lavoratori non contano e debbono sottostare alle decisioni della Confindustria; mentre, se gli stessi sindacati si trovano in minoranza, precludono ai lavoratori delle altre organizzazioni sindacali la possibilità di essere rappresentati nei confronti dell'azienda. Per questi motivi FLM Uniti e CUB non parteciperanno a nessuna elezione delle RSU e invitano i lavoratori a boicottare le elezioni.

Bisogna boicottare le elezioni delle RSU per non renderci complici di una votazione antidemocratica. Boicottare le RSU è la condizione per non vanificare il referendum sull'art. 19 e per pretendere, dal Parlamento, una legge che riporti la democrazia all'interno delle aziende. Occorre una legge che dia ai lavoratori il diritto di eleggere liberamente i propri rappresentanti aziendali perché lasci a loro e soltanto a loro, la facoltà di decidere sugli accordi.

Esiste un'alternativa - I lavoratori possono pretendere che le votazioni avvengano:
a) senza quota nominata dai confederali;
b) su scheda bianca, tutti debbono essere elettori e tutti eleggibili;
e) riconoscere agli eletti la titolarità della contrattazione;
d) impegno delle organizzazioni a comunicare alle aziende tutti i nominativi degli eletti senza discriminazione.

La FLM Uniti, in quanto organizzazione maggiormente rappresentativa sul piano nazionale, mette a disposizione di tutti i lavoratori i diritti che le derivano da questo requisito. Questo consente di eleggere il consiglio di fabbrica su scheda bianca e la FLM si impegna a comunicare alle aziende l'elenco degli eletti in base ai voti ottenuti e, di conseguenza, a tutelare gli stessi a norma dell'art. 19 dello Statuto.


Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti -
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