l'ultima
Il brindisi di Girella
Girella (emerito
Di molto merito),
Sbrigliando a tavola
L'umor faceto,
Perde la bussola
E l'alfabeto
E nel trincare,
Cantando un brindisi,
Della sua cronaca
Particolare
Gli usć di bocca
La filastrocca.
Viva
Arlecchini
E burattini
Grossi e
piccini;
Viva le
maschere
D'ogni paese;
Le giunte, i
club, i Principi e le chiese.
Da tutti questi
Con mezzi onesti,
Barcamenandomi
Tra il vecchio e il nuovo,
Buscai da vivere,
Da farmi il covo.
La gente ferma,
Piena di scrupoli,
Non sa con l'anima
Giocar di scherma;
Non ha pietanza
Dalla finanza.
Viva
Arlecchini
E burattini;
Viva i
quattrini!
Viva le
maschere
D'ogni paese,
Le
imposizioni e l'ultimo del mese.
Io, nelle scosse
Delle sommosse,
Tenni, per àncora
D'ogni burrasca,
Da dieci o dodici
Coccarde in tasca.
Se cadde il prete,
Io feci l'ateo,
Rubando lampade,
Cristi e pianete,
Case e poderi
Di monasteri.
Viva
Arlecchini,
E burattini,
E ghibellini,
E guelfi e
maschere
D'ogni paese;
Evviva chi
saĺ, viva chi scese.
Quando torṇ
Lo status quo,
Feci baldorie;
Staccai cavalli,
Mutai le statue
Su i piedistalli
E adagio adagio
Tra l'onde e i vortici,
Su queste tavole
Del gran naufragio,
Gridando evviva,
Chiappai la riva.
Viva
Arlecchini,
E burattini,
E il re
Chiappini;
Viva le
maschere
D'ogni paese,
La carta, i
tre colori e il crimen laesae.
Ora son vecchio;
Ma con l'orecchio,
Per abitudine
E per trastullo,
Certi vocaboli
Pigliando a frullo,
Placidamente
Qua e là m'esercito
E sotto l'egida
Del presidente
Godo il papato
Di pensionato.
Viva
Arlecchini,
E burattini,
E teste fini;
Viva le
maschere
D'ogni paese,
Viva chi sa
tener l'orecchie tese.
Quante cadute
Si son vedute!
Chi perse il credito,
Chi perse il fiato,
Chi la collottola,
E chi Io Stato.
Ma capofitti
Cascaron gli asini;
Noi valentuomini
Siamo sempre ritti,
Mangiando i frutti
Del mal di tutti.
Viva
Arlecchini,
E burattini,
E
gl'indovini;
Viva le
maschere
D'ogni paese,
Viva
Brighella, che ci fa le spese.
Giuseppe Giusti
Brani tratti dal componimento
poetico di Giuseppe Giusti -scritto tra il 1835 e 1836-
dedicato «ai liberali del '31 oggi avvocati del Fisco». Noi lo dedichiamo ai
futuri parlamentari italiani.
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