«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno III - n° 5 - 15 Agosto 1994

 

l'ultima

Popol d'eroici puttani ...

 

Liberi, servi, che storia è mai questa?
Servi, che importa? Liberi, che conta?
Tutto, in Italia, è una scusa a far festa,
agli inni ai canti abbiam la bocca pronta,
ai battimani abbiam la mano lesta,
e negli inchini nessuno ci affronta.
Tutto il problema è nel piegar la testa:
il collotorto è degli eroi l'impronta.
Fiero e in ginocchio ad occhi bassi,
tal sia l'eroe se vuoi che ingrassi.

O Italiani baciastivali
non vi perdete di speranza:
l'Italia è piena di messali
e in quanto a incenso ce n'è e n'avanza.
Solo rimedio ai vostri mali
è rispettare la buona creanza:
voltate giubba e indossate i piviali.
Chi potrà dir che tradite l'usanza?
Se non osate alzar la fronte,
alzate il culo, che avete bifronte.

Ogni onesto Italian due culi ha in dote:
uno pei tempi rei, rotto agli inganni,
grasso e superbo e dalle rosee gote,
dato ai giochi e ai trionfi dei tiranni;
l'altro avvizzito, di pallida cote,
magro e vestito di poveri panni,
ed alla libertà sacro, che vuote
parole soffia e ai Bruti apre i suoi vanni.
Quello è di latta e questo di pancotto,
quello in inganni e questo in frodi è rotto.

A messa io non andrò. Ho un culo solo,
vispo, pudico, libero e leale:
è canterino e ha voce d'usignolo,
e come i cherubini ha un paio d'ale.
Quando gli viene il ruzzo in aria io volo,
miro il Pantheon dall'alto e il Quirinale,
penso ai fori d'Italia e mi consolo,
ed al Papa dal cielo grido «vale».
Da noi cambiano solo i tirannelli,
gli schiavi e i culi, ahimè, son sempre quelli.
 

Curzio Malaparte
«II Battibecco», "Aria d'Italia", 1949

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