la recensione
Viaggio
attraverso il Fascismo
La mattina del 26 luglio 1943
-subito dopo il colpo di Stato- bande di giovinastri, inquadrati dai
carabinieri, facevano il giro delle sedi dei gruppi rionali fascisti per
metterli a soqquadro. A mattinata inoltrata cominciarono gli accanimenti contro
i simboli del Regime che vennero scientemente picconati.
Ai più è, però, sfuggito che c'era stata una tappa precedente a quella dei
gruppi rionali: l'assalto al poligrafico dello Stato ed alla libreria del
Littorio per distruggere perfino i piombi tipografici dei testi di Dottrina
fascista, che del resto erano -ed i pochi sopravvissuti sono rimasti-
completamente intonsi.
Quello che si voleva colpire era un'Idea; la guerra e la pace a confronto erano
bazzecole.
Con gli avvenimenti che seguirono nacque la Repubblica Sociale Italiana con la
sua epopea.
Quella Repubblica era però nata, e rimase fino al suo ultimo secondo, in
polemica ideologica nei confronti del precedente ventennio. La contessa Baccelli
riferì a chi scrive che Starace, prima della fucilazione, fu ingiuriato e
vilipeso da combattenti repubblicani prigionieri che si trovavano nei pressi
dell'eccidio. A guerra finita, le sinistre si impossessarono di gran parte della
propaganda della Repubblica Sociale per i loro attacchi contro il ventennio.
Il Movimento Sociale, fondato e diretto da reduci repubblicani, tutto fece
tranne che studiare, capire, divulgare le realizzazioni sociali, culturali e
sociologiche del ventennio. Furono, di conseguenza, stampati migliaia di libri,
teoricamente sul fascismo, ma in pratica sui singoli uomini, sui singoli
episodi, su moltissime contingenze storiche, ma neppure uno sul tipo di
organizzazione umana adatta ad un periodo industriale che il Fascismo stava per
edificare e che ne fu impedito dalla guerra.
II primi tentativo in tal senso è stato finalmente compiuto da Sergio Bonifazi
con il libro "Viaggio attraverso il Fascismo", con i tipi dall'editrice Settimo
Sigillo, Via Veniero, 74-76, 00192 Roma.
L'Autore tiene conto soltanto dell'idea che durante il ventennio voleva imporsi
al mondo quale alternativa ad un marxismo morto prima di nascere ed un
liberalismo, ormai fallito dopo la grande crisi economica dell'ottobre 1929,
dalla quale gli USA non sono ancora venuti fuori e che cercano di tamponare con
ripetute guerre ed infinite miserie umane. Bonifazi, tra l'altro, ripropone
all'attenzione degli studiosi tre grandi realizzazioni fasciste: la Camera dei
Fasci e delle Corporazioni, la Magistratura del Lavoro, la Carta del Lavoro. Ma
nel libro si parla anche delle elezioni -chi le conosce?- che si svolsero
durante il periodo fascista, del Concordato, della metafisica, del 25 luglio
1943 e di tante altre cose.
Non si possono non invitare i lettori di "Tabularasa" all'acquisto del libro
perché solo il suo esaurimento può convincere l'editore a stampare una seconda
edizione per la quale sono pronti altri interessanti capitoli.
F. B.
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