«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno III - n° 6 - 31 Ottobre 1994

 

l'ultima

Ai «nuovi» che non trovan posto


Preoccupati per i «novisti» ed i postfascisti che non riescono a sfruttare appieno le mille occasioni che gli si parano dinanzi, intendiamo compiere opera meritoria nel proporre loro alcuni brani del vademecum poetato dal Giusti nel suo «Gingillino».

Fatti introdurre, e vai sera per sera
    Da qualche scamonea fatto ministro,
    E là, secondo l'indole e la cera,
    Muta strumento e gioca di registro:
    Se ti par aria da farci il buffone,
    Fallo e diverti la conversazione.

Se avrà moglie giovane, rispetto
    E rispetto alle serve e alle figliole:
    Se l'ha vecchia, rimurchiala a braccetto,
    Servila, insomma fai quello che vuole:
    Oh le vecchie, le vecchie amico mio,
    Portano chi le porta; e lo so io. (chiedere conferma a Fini, n.d.r.)
Se mai nasce uno scandalo, un diverbio,
    Un tafferuglio in quella casa là,
    Acqua in bocca e rammentati il proverbio:
    Molto sa chi non sa, se tacer sa;
    A volte, in casa propria, un consigliere
    Pare una bestia, ma non s'ha da sapere.
In quanto a lodi poi, tira pur via;
    Incensa per diritto e per traverso;
    Loda l'ingegno, loda la mattia,
    Loda l'imprese, loda il tempo perso:
    Quand'anco non vi sia capo né coda,
    Loda, torna a lodare e poi riloda.
L'animo d'un ministro, il mio e il tuo
    Son press'a poco d'uno stesso intruglio:
    Dunque un nebbione, che non fa sul suo
    E si può fare onor del sol di luglio,
    Nella sua dappocaggine pomposa,
    E quando crede di poter qualcosa.
E Gingillino non intese a sordo
    Della volpe fatidica il ricordo.
    Andò, si scappellò, s'inginocchiò,
    Si strisciò, si fregò, si strofinò
    E soleggiato, vagliato, stacciato,
    Abburattato da Erode a Pilato,
    Fatta e rifatta la storia medesima,
    Ricevuto il Battesimo e la Cresima
    Di vile e di furfante di tre cotte,
    Lo presero nel branco e buona notte.
 

 

Giuseppe Giusti
"Poesie", Vallardi Editore, Milano, 1934

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