«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno III - n° 6 - 31 Ottobre 1994

 

L'ex-MSI? Una discarica... incontrollata

 

A Bari, sulle pagine di "Meridiano Sud", è stato aperto un dibattito sul futuro della Fiamma. Da par suo, è intervenuto anche l'amico Vito Errico con la lettera che di seguito pubblichiamo.

Caro Direttore, è consentito a me, ex-missino da qualche anno e antigovernativo da sempre, partecipare al dibattito sulla «Fiamma che si spegne»? È consentito perché non ho mai chiesto permessi ad alcuno. Certo, dovevo andar via io da quel partito, insieme a tanti altri, per vedere, per esempio, la terza pagina del "Corrierone" interamente occupata da articoli sul partito fondato dai nostri padri. Ma che sta succedendo?
Sai, non riesco a raccapezzarmi tanto, la colpa è tutta mia e della mia limitata intelligenza. Se fossi stato intelligente, a quest'ora ero Sottosegretario come Gasparri, onorevole come Urso o, meglio, come Marenco. Nella peggiore delle ipotesi, avrei fatto il portaborse di Tatarella, come Bruno Soccillo che scrive i discorsi del ministro delle Poste, avendo imparato a scrivere al "Secolo d'Italia". Del resto, anch'io mi sono fatto le ossa su quelle pagine.

Perché non riesco a raccapezzarmi? È subito detto, leggendo i giornali. Pino Rauti si stringe ad Assunta Stramandinoli in Almirante, che l'ha sempre e semplicemente odiato. Assunta Stramandinoli, che ha sempre coccolato Fini, ch'è un bel ragazzo da sempre, ora vuole mangiarselo vivo. Teodoro Buontempo, ch'è sempre stato rautiano e divenne finiano, ritorna rautiano. Mirko Tremaglia, amico degli americani, alleato degli USA nella Guerra del Golfo ma nemico di Fini, come lo era di Almirante, della cui moglie ora è alleato. Cesco Giulio Baghino, che con Rauti ha sempre fatto a cazzotti (verbali) -tanto che dei combattenti della RSI ci sono due federazioni (l'Unione, «di proprietà» del primo e la Federazione, fondata anche dal secondo-, ora si allea con il Legionario di Cardinale contro il Balilla di Bologna. Gianni Alemanno, figlio spirituale e genero materiale di Rauti, si rivolta contro il padre-suocero (mi ricorda un po' Ciano il Giovane) mentre Isabella, figlia di Rauti e moglie di Alemanno, va col padre contro il marito (e mi ricorda il contrario di Edda Ciano, che andò col marito contro il padre).
Io spero che non scoppi una guerra civile e famigliare fra quelli che si dicono eredi di una parte della guerra civile nazionale. Ma sarà vero che quando la storia di ripete, dalla tragedia si passa alla farsa.
Ma perché succede tutto questo casino? C'è un motivo remoto ed uno recente.

Quello remoto sta nel fatto che quel partito è nato e vissuto nell'equivoco. Sorto come erede del fascismo salodiano (così pensavano i nostri due padri, che lo fondarono, nevvero?) cominciò subito ad imbarcare i badogliani. È cominciato da lì l'equivoco. Ricordi Russo Perez, e tutti gli altri a venire, a cominciare da Servello, ch'era dall'altra parte, da quella della V Armata americana? E l'Almirante di sinistra che dopo i «nichelini» di Pescara andò a destra? Ricordi Rauti lo zingaro, nel MSI, fuori dal MSI, dentro Ordine Nuovo, fuori Ordine Nuovo e di nuovo nel MSI, dopo essere passato per Parco dei Principi, i generali più o meno democristiani e tutto il resto? Ah! quel Rauti... dopo esser stato il peggior segretario del MSI, ancora urla. Ma perché non se ne sta a casa, a godersi il diritto acquisito della pensione parlamentare? Voglio vedere chi gli da ancora credito. Mentre i nostri padri venivano epurati e perseguitati, loro, su in alto, trescavano con il potere. Mezzasoma finì al muro ed Almirante, ch'era il capo di gabinetto, la fece franca. Mussolini finì a Piazzale Loreto e Rodolfo Graziani ad Arcinazzo, ad abbracciare un giovane Giulio Andreotti.
Anche dopo non è stato diverso. Mentre quelli della mia generazione finivano al cimitero o in galera, grazie ai servizi segreti degli «opposti estremismi», c'era qualcuno sempre in alto, che faceva la «sputacchiera amica» della DC, come dice l'ex missino-massone Caradonna e di tutti i generali diventati deputati del MSI. Un equivoco, caro Direttore.
Poi c'è il motivo recente. Sai cosa si dice a Montecitorio? Che Kohl, il cancelliere tedesco, sta facendo arrivare valigie di marchi per separare Fini il Buono da Rauti il Cattivo. Manca il Brutto: chi sarà? Buontempo? Ma saranno sicuramente lingue biforcute. Il MSI di vertice ha preso i soldi solo dagli americani. La base non poteva pagare il fitto delle sedi e i nostri padri non ci compravano le scarpe per dare «il contributo» mentre al vertice c'era chi comprava ville sulle Dolomiti e farmacie nella Città Eterna. Con quali soldi? Beh! comunque sicuramente in valuta pregiata e alla faccia della moralità. Un'altra cosa. Mentre la base credeva di fare la rivoluzione, il vertice praticava la conservazione. Ti ricordi le battaglie (le chiamavano così) per sostenere Tambroni, per eleggere fior di reazionari come Segni e Leone de «Le Rughe» di donna Vittoria?
Io penso che finalmente l'equivoco si chiarisce. Fini è di una chiarezza cristallina. È un figlio di vertice para-democristiano che ha saputo dare alla base la maternità che ha partorito il potere. Tu mi dirai: arruolando il peggio della vecchia nomenclatura. Ma è quello il brodo di coltura in cui ha navigato l'apparato che lo ha generato.

Non rimbrottarmi, non guardarmi in cagnesco. Tu vorresti ricordarmi che il MSI era il partito dei nostri padri. Ma i nostri padri non ci sono più e poi loro si battevano per un'idea. Come vuoi accostarli a questi qui, che non sanno nemmeno che cosa devono fare al governo?

Qual'è l'idea di Alleanza nazionale? Io non l'ho ancora capito. Fintante che stanno al governo, arraffano quello che possono, come facevano i loro predecessori. Se cadono (e cadranno) di loro non resterà nulla. E nulla resterà nemmeno dei Rauti, dei Buontempo e di tutti gli altri perché da venti, trenta, quaranta e cinquantanni c'è sempre qualcuno che recita una commedia, fatta di finta opposizione: se quegli sciocchi dei partigiani non avessero appeso Mussolini, del fascismo non sarebbe rimasto alcunché. E sai perché? Perché gli italiani sono infidi, se avanzi ti seguono, se indietreggi, ti uccidono. E dimenticano in fretta, tutti pronti a salire sul carro del vincitore. Gli italiani vogliono vincere e stare al potere. I princìpi? Franza o Spagna, purché se magna. Vuoi una prova in più? Fini e il fascismo. Sì, Fini è fascista come lo era la Milizia all'alba del 25 luglio 1943. Mussolini finiva nell'ambulanza e la Milizia andava prima al mare e poi sostituiva i fascetti con le stellette. Il Duce perdeva e il Re vinceva. Capito l'antifona?

Tu vorrai insistere: ma i nostri padri? Ed io ti rispondo e chiudo: ma quando mai i nostri padri sono andati al potere?

Hasta la vista!

 

Vito Errico

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