da
"L'Eco della Versilia", anno XIII, n°3, 30 aprile 1984
La
memoria storica
1976: la scissione di DN.
Là dove ora vi ritrovate «seduti» è la dimostrazione che non volevate «contare»
come Comunità, ma «annullare» quella Comunità (che vi aveva costruiti prima
uomini e poi politici) perché «altri» contassero.
Che cosa chiese il regime, a tutti noi, in quel drammatici giorni, carichi di
sofferenza, della scelta-scissione?
Di abiurare. «Abiurate, sarete inseriti».
È ciò che capitò anche ai primi cristiani.
L'imperatore Decio, nell'obbligare i sudditi a sacrificare pubblicamente agli
Dei di Roma, impose ai cristiani di consegnare i libri sacri di Cristo.
Portate i libri, consegnate i libri, abiurate.
E alcuni cristiani quei libri li consegnarono comprando (racconta la Storia),
fra l'altro, dei certificati attestanti la loro schietta fede, oggi diremmo
«democratica». Certificati che furono chiamati, poi, in senso dispregiativo,
libelli.
* * *
È la memoria storica che ci tiene insieme. Fateci caso: coloro che perdono la
memoria di sé, la memoria delle proprie radici, si dissolvono: come Comunità,
come Popolo. Non riescono più a stare insieme. Perché non hanno più nulla in
comune. Non sanno più cosa dirsi. Parlano lingue morte.
Giuseppe
Niccolai
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