«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno IV - n° 2 - 15 Marzo 1995

 

l'ultima

Da Stalingrado, prima di morire
«Sta’ attenta ai suoi occhi e a come stringe la mano»
 

Da questa maledetta città ti ho già scritto ventisei volte e tu mi hai risposto diciassette lettere. Ora ti scrivo ancora una volta e poi mai più. Ecco, l'ho detto, ci ho pensato a lungo cercando la maniera di formulare questa frase così importante e dirti tutto in modo, però, da non farti tanto male.
Mi congedo da te, perché la decisione è stata presa già da stamattina. Non voglio toccare nella mia lettera l'aspetto militare della questione: è un fatto che riguarda solo i russi. Si tratta soltanto di vedere per quanto tempo ancora noi dureremo: ancora un paio di giorni o un paio d'ore. Abbiamo davanti agli occhi la nostra vita. Ci siamo rispettati e amati e abbiamo atteso per due anni. È stato giusto, in un certo senso, che il tempo ci abbia diviso: ha aumentato il desiderio di rivederti, ma ha pure facilitato di molto il distacco. Ed è il tempo che può rimarginare la ferita per il mio mancato ritorno.
In gennaio avrai ventotto anni, è ancora un'età molto giovane per una donna tanto bella, ed io sono contento di averti potuto fare questo complimento.
Sentirai molto la mia mancanza, ma non sfuggirai gli altri per questo. Lascia passare un paio di mesi, ma non di più. Gertrud e Claus hanno bisogno di un padre. Non dimenticare che devi vivere per i figli, non darti tanta pena per il loro padre. I bambini dimenticano in fretta, soprattutto alla loro età. Guarda bene all'uomo che scegli, sta' attenta ai suoi occhi e a come stringe la mano, come abbiamo fatto noi, e non sarai delusa. Una cosa soprattutto: educa i bambini a diventare gente che può camminare a testa alta e che può guardare in faccia a tutti. Ti scrivo queste righe col cuore pesante. Del resto tu non mi crederesti, se ti dicessi che mi è facile scrivere così, ma non ti preoccupare, non ho paura di ciò che avviene. Ripetilo sempre e continuamente, e anche ai bambini, quando saranno più grandi, che il loro padre non è mai stato un vigliacco e che anche loro non dovranno esserlo mai.


da “Ultime lettere da Stalingrado”

Einaudi Ed., 1985

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