«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno V - n° 7 - 31 Dicembre 1996

 

Là dove regnano gli imbecilli
 

Che ciascuno, singolo individuo o gruppo, tenda a prendersi cura del proprio tornaconto, oltreché fatto agevolmente comprensibile, è soprattutto ben palese a tutti; questo naturalmente non implica che sia sempre un bene, anzi; e quando il tornaconto personale è il potere, con quello che porta e comporta, dovrebbe attirare maggiormente l'attenzione, creare apprensione, provocare oculata e misurata reazione.

Invece questo non succede. Il buon senso impone che se ne ricerchi il motivo, che potrebbe rivelarsi all'origine di una apprensione ancora più grande. Nel regno degli imbecilli la ragione è palese, come è palese, per considerazioni meramente statistiche, che viviamo appunto nel regno degli imbecilli.

Per cominciare, due punti fermi: la matematica non è una opinione e Gauss non era un deficiente. Gauss in matematica ci capiva parecchio, e così ci regalò la curva a campana, quella che serve a calcolare le probabilità, a fare le statistiche, a stabilire la normalità, a calcolare la media di una serie omogenea di fatti; fu un bel regalo, un vero trenino elettrico, ma... a sorpresa, se lo apri e non fai attenzione ti prendi la scossa, ti passa la voglia e l'ammirazione. Mi spiego.

Prendiamo il gruppo omogeneo costituito dagli individui umani ed in seno ad esso indaghiamo sulla distribuzione dell'intelligenza quale caratteristica precipua della specie, costruendoci la curva a campana; ad un estremo troveremo uno-due elementi di mostruosa intelligenza, all'altro estremo uno-due elementi altrettanto mostruosamente cretini, che d'intelligenza non hanno neppure la traccia. Se passiamo a quelli ad essi molto vicini, ma un po' meno intelligenti di qui e un po' meno cretini di là ma in ogni caso di tutto rilievo, ne troveremo qualcuno di più, e via via allontanandoci dagli estremi il numero andrà crescendo e la curva si farà più ripida. Arriviamo al grosso gruppo di intelligenti e di cretini non più straordinari e costituiranno la cupola della campana che alla curva da il nome, che comprende la gran massa degli individui, quelli che non eccellono né per intelligenza né per cretineria, quelli che proprio non si distinguono in nulla; è l'area della media, o della normalità, che io -fondendo fra loro le due parole, rende benissimo l'idea- amo chiamare l'area della mediocrità.

A questo punto il gioco è fatto, basta avere il coraggio di fare i conti onestamente: un triangolino comprende intelligenti, intelligentissimi e mostri di intelligenza - saranno un 15%? Forse. Dall'altra parte un uguale triangolino di cretini, cretinissimi e cretini integrali, che sommati ai «normali», che io preferisco chiamare «mediocri» fanno il gran mucchio; la democrazia, capolavoro dell'imbecillità umana partorita dalle menti inferiori del gruppo a tutela degli interessi del mucchio, del suo potere, del suo predominio, parifica il voto di tutti e non foss'altro che per motivi statistici esprimerà o un cretino o un mediocre a rappresentante del mucchio, ed il gregge si sentirà appagato, soddisfatto e protetto.

Il guaio è che governerà da par suo, tanto homini nullum par elogium, e nessuno se ne accorgerà, è il potere del gregge ed il capo del gregge è un pecoro o un becco cornuto, scelto fra pecore e capre, potrei dire democraticamente.

È il predominio della quantità sulla qualità.

E se l'umanità va male, si fa presto a capire perché. È da sempre, anche quando la democrazia non c'entra affatto, che scegliendo nella totalità che per l'85% è di mediocri e di cretini, ha l'85% di probabilità di azzeccare uno del branco a far da rappresentante di tutti; se per casualità del tutto fortuita ce ne capita uno dell'altra parte, come estraneo saranno in tanti ad ostacolarlo, a spingerlo ed emarginarlo, sarà sempre in netta minoranza, si sentirà per forza fuori posto ed il branco non lo capirà, perché proprio non «ci arriva». Lascerà o prima o poi quel posto ad uno del branco, e questo sarà fiero dell'opera meritoria, avrà a capo uno dei suoi, fatto su misura! Ed il regno degli imbecilli sarà salvo. Da sempre per sempre!

Renzo Lucchesi

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