«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno VII - n° 4 - 30 Settembre 1998

 

Scopriamo il sottile piacere del far niente cattivista
 

L'unica passione civile degna di essere coltivata è l'evasione. Non certo la militanza politica, ma l'evasione pura, l'attività extraparlamentare, la sedizione estremistica, il poter finalmente impugnare l'arma rivoluzionaria dell'alfabeto inedito. A chi dice sì, non si dice no, non si risponde affatto, si fa altro. Ovviamente non ci si può immaginare dentro le grotte, come Beati Paoli arroventati dalla predestinazione, né ci si può svegliare come esegeti di palingenesi, o di stravolgimenti epocali, neppure postnichilisti, neopagani aggiornati alla moda New Age. L'unica passione civile degna di essere coltivata è l'eversione disarticolata rispetto all'obbedienza dei difficilissimi tempi di oggi, diventando fancazzisti, che sono appunto quelli che apparentemente non fanno un cazzo di niente, ma sostanzialmente non fanno un cazzo di tutto ciò che gli altri vorrebbero fargli fare. Non guardano, i fancazzisti, alla sfera socialmente definita pubblica, ma invece trafficano bene per far dannare i buoni propositi della centrale di omologazione culturale. Non sono andati ad ammirare la Paolina restaurata, non comprano "Micromega", vomitano all'idea di un'Italia preda di Antonio di Pietro, vanno sempre più spesso ad Hammamet. Quelli che non fanno un cazzo rispetto a quelli che si agitano facendo tutto, sono quelli che santificano la propria diversità come fosse un gilet. Non dicono mai «vengo anch'io», non avendo fatto niente per entrare in Europa, non faranno niente di niente per restarci. Sono mediterranei nel sangue, fanno soltanto il giusto riposino prima di cominciare ogni cosa. Non si affaticano con la morale e con la politica, esteticamente arrapati non vanno a vedere manco Roberto Benigni quando recita Dante, figuriamoci se sono andati a vederlo ne "La vita è bella". Sono quelli che -a proposito di cinema- non andranno a vedere il film di Franco Zeffirelli, "Un tè con Mussolini" giusto perché sono dispiaciuti che improvvisamente, lo straordinario maestro di "Giulietta e Romeo", abbia avuto questa passioncella molto radical e molto antifascista. L'eversione, la santa eversione sotto l'orizzonte italiano è fascistissima. Quelli che non fanno un cazzo rispetto a quelli che già sono a Spoleto, se ne stanno simbolicamente ancora sotto il podio di Arturo Toscanini, spiritualmente longanesiani, pronti a schiaffeggiare il venerato maestro se non gli suona "Giovinezza, giovinezza". E a proposito di musica, mozartiani, i fancazzisti non sanno neppure che cos'è lo "Strega" e perciò leggono direttamente Pierino Buscaroli, e quindi può schiattare Enzo Siciliano, non glieli compreranno mai i suoi "Bei Momenti". Musici e musicologi, adesso che è vietato, quelli che non fanno un cazzo di tutto quello che si deve fare, ascoltano con studiato sussiego, non senza aver aperto le pagine del Corano, ascoltano Wagner. Giorno 9 settembre, alla festa dell'Unità di Bologna, Massimo D'Alema che i fancazzisti stimano molto, farà un dibattito di paraculaggine culturale con Andrea Camilleri, uno che i fancazzisti non stimano più. Ebbene, è normale dedurre che i libertari della feroce proposta di fancazzismo non leggeranno più un rigo che riguardi il Commissario Montalbano. Già era stato difficile digerire il balletto di immedesimazione con il Carcarlino Caselli, impossibile leggerlo adesso che Camilleri s'è calato in una bibliografia molto perbene come fosse un Alessandro Baricco qualsiasi. L'unica passione civile degna del pistolero borghese è dunque il cattivismo, antidoto perfetto al buonismo, la passione che permette di essere altrove nel frattempo che tutti se ne stanno posizionati in un buon luogo. Perché il luogo migliore è sempre quello di Madonna Eresia, sicché caro lettore, oggi che la militanza politica è faccenda di specialisti, non fare un cazzo di tutto quello che i tempi difficilissimi di oggi vorrebbero far fare, è cosa santa. Non senza aver ucciso il borghese moderatamente di sinistra che sonnecchia dentro di noi. L'eversione è eversione, no?

Pietrangelo Buttafuoco
da "il Borghese"

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