Anno VII - n° 4 - 30 Settembre 1998
8 settembre - 55° Anniversario
Nel 55° anniversario di quella infausta data, siamo favorevoli al ritorno dei Savoia: i morti in una discarica della camorra, i vivi agli
incroci stradali...
Sui vari modi di far la storia
L'otto Settembre è un giorno memorando: volta la fronte all'invasor nefando, l'Italia con l'antico suo valore alla vittoria guidò il vincitore.
L'otto Settembre è memorabil data: volte le spalle all'infausta alleata, già col ginocchio a terra, corremmo a vincer coi nostri nemici arditamente quella stessa guerra che avevamo già persa con gli amici.
Tutto è chiaro fin qui, semplice e onesto: son due modi di dire, né val saper se quello è meglio o questo. Or dobbiam stabilire quale fu mai l'amico e quale fu il nemico, qual l'alleato e quale l'invasore. Dopo aver decretato che nemico e alleato, amico e invasore fu il vinto, e il vinto solo, è da chiarire quale fu il vincitore.
Due modi di vincer la guerra
La guerra è sempre un gioco di denari, specie le guerre in stile liberty. Gli americani compran gli avversari, noi li vendiamo: il gioco è tutto qui.
Il poeta esorta i reduci ad andare orgogliosi delle ferite nella schiena
A darvi il colpo nelle rene non fu l'Inglese che v'era di fronte. L'Inglese è un popolo bifronte, è tutto petto e non ha schiene. L'Inglese ha sangue nelle vene pallido e diaccio, ma colpisce al petto. Ahi, quel coltello maledetto donde viene? donde mai viene? Perché tornate, o facce gialle, con un coltello fra le spalle?
Ritratto degli eroi
In Italia gli eroi fan schifo ai cani. Non vanno in guerra, non rischian la pelle, sorridono al nemico, e fan fortuna vendendo i morti per concime ai vivi. Chi sul campo al nemico offrì la fronte, chi lottò, chi morì, copron di sputi. Così salvan l'Italia. Non sul campo, oh, non sul campo. Sulle piazze, dove da molti anni gli eroi vincon le guerre. Belle piazze ha l'Italia, ove non tira vento né piove, e ognuno ha il sole in fronte. Nobil razza gli eroi, razza di schiavi. Sputan sui vinti, sporcan le bandiere, fan da ruffiani e drudi ai vincitori, li accolgono cantando Italia! Italia! Si fan padroni degli schiavi altrui, servi si fanno degli altrui padroni. Libertà van lordando, ch'è sì cara.
Curzio Malaparte, "Il Battibecco", 1949 |