«Non è importante la vita. Importante è cosa si fa della vita» (Beppe Niccolai - Roma, Dicembre 1984)

Anno VIII - n° 3 - 30 Settembre 1999

 

In nome della trasparenza

 

 

 

Una volta s'usava dire: «L'uomo propone e Dio dispone», le intenzioni dell'uomo si capivano abbastanza bene, quelle di Dio molto meno, ma a Lui ci si affidava con un po' di convinzione. Oggi è cambiato tutto, ma la trasparenza domina sovrana nelle intenzioni, negli atti e nei documenti degli eletti alle stanze dei bottoni, ed avere fiducia in loro è, se non proprio un piacere, un dovere, e di sicuro una maledetta fatica.

Ecco dunque una pressochè superflua affermazione di principio: niuna cosa è più trasparente di ciò che non esiste, nè più nè meno della vecchia constatazione, che più trasparente d'un cancello c'è solo un cancello aperto; detto e fatto, ecco che la G.R. della R.T. ha redatto un corposissimo volume dal titolo di P.S.R. per il triennio 19992001, in tutto o in parte ispirato alle direttive di studio dell'O.M.S., certo non estraneo agli intendimenti programmatici dell'E.U., e ricompreso nel dispositivo del P.S.N., che dovrà trovare attuazione tramite i vari P.A.L. e P.A.O. realizzati sotto la responsabilità del D.G. dalle varie Az.U.S.L. di concerto con le OO.SS. e le Ass. di V., e che troverà la sua esplicitazione mediante «progetti-obiettivo» n° I,II,III, IV e V salvo se altri, pieni zeppi di ovvii fattori interni, fra i quali nel I troviamo l'intento di promuovere (sic!), fra i comportamenti e gli stili, l'alimentazione e l'attività fisica (utili e necessari) insieme al fumo e l'alcool (un pochino dannosi, sembra, stando almeno ai validi pareri degli esperti in tutela della S.P., che è tutt'altra cosa della P.S. che si interessa della sicurezza e non della salute; mi si consenta di notare in questa sede come forse, assimilando salute e sicurezza, che spesso sono strettamente apparentate, e affidando la prima la S.P. alle cure ed alla buona volontà della seconda la PS., potremmo forse gustare più positivi e pregevoli risultati concreti e senza così trasparenti PPGG.), salvo dicevo quelli esterni che dovremo ricercare con ulteriore cura, avendo esso P.S.R. quale scopo primario la costituzione, nei limiti delle risorse economiche e previa accurata valutazione del miglior uso delle medesime, in concordanza col P.S.N., di un S.S.R. che eviti le conflittualità (ma perchè? quelli che ci amministrano sono fra loro in conflitto?) presenti nel sistema, nonchè duplicazioni e sperperi, per un corretto accesso al F.S.R., grazie ad una razionalizzazione dell'assetto, ottenibile mediante l'attivazione di processi di riqualificazione tecnico-professionale e migliori intese programmatiche (tutta roba che evidentemente finora non c'è stata, ma che non sarebbe stato male realizzare prima e non dopo...) fra erogatori di salute, osiamo supporre pubblici e privati per giungere alla creazione di un reale ed organico S.d. S.S., anche, ma non solo, attraverso l'integrazione fra S.S. e S.S. (se qualche, buontempone volesse vedere in questo reiterato comparire dell'S.S. una sfumata allusione alla ricerca della soluzione finale di qualche problema, se lo levi dalla testa, perchè, tanto, di soluzioni nessuno ne vedrà mai, nè finali nè temporanee, neppure dopo la stesura del P.S.R. per l'X-ennio 2015 e seguenti), ed il coordinamento operativo fra S.T.Z. e S.O.

Prendiamo a questo punto un'affannosa boccata di respiro, prima di incorrere in un arresto cardiaco che non ci consentirebbe di usufruire del punto del P.S.R. appena redatto, sul quale andiamo ad accentrare l'attenzione, non essendo in verità umanamente possibile approfondire come merita ogni argomento e sottile sfumatura caratterizzante in modo esplicito ma sintetico la struttura organica del P. in esame, e di ciò chiedendo anticipatamente venia ai redattori dello stesso, certi che ci verrà concessa, non andando essa ad incidere sulle risorse economiche destinate alla S. Il punto è l'attenzione doverosa verso la cura dell'anziano, il quale potrà accedere al D.S.S. previa certificazione del M.M.G. onde venir affidato alla U.V.G., che, in collaborazione con i (e non, come già precisato sopra, con le) S.S., redige un P.A.I., che nulla ha a che spartire con le patatine fritte, che realizzerà intanto una A.S. adeguata mediante riduzione del ricovero in ospedale, e questo possibilmente in regime di D.H. o di D.S., prevenendo il ricorso alle R.S.A., utilizzando CC.DD. e la A.I.D., mentre sarà collateralmente assicurata una educazione all'invecchiamento, affidata ad appositi «educatoriattori», ideati dal D.D.S., che avranno la loro opportuna collocazione (e probabilmente, con lo stipendio a carico del cittadino, lo stimolante compito sociale di insegnare al vecchietto come accettare di buon grado gli acciacchi degli anni -tanti e tutti suoi-, insieme alla striminzitissima pensione  -magra ed eurotassata-, favorendo nella sua mente la nascita dell'idea di ritirarsi in meditazione nell'orticello... di Getsemani, ben noto sito adatto alla flagellazione, o di sbirciare attraverso gli spessi occhiali le riviste osèe della biblioteca della sesta età, che pare sia prevista nel P.S.R. del già citato Xennio 2015 e seguenti), e monitorando tutte le iniziative apposite, quali centri, orti, banche, università, miranti alla crescita culturale (non è mai troppo tardi per imparare), alla socializzazione (essenziale, quando nella famiglia hai tutta l'aria d'esser di peso) ed alla aggregazione (visto che il suo mondo, quando già non gli risulti tramontato per sempre, appare andar, in ogni momento, vieppiù verso la totale disgregazione) dell'ultranovantenne, che non potrà essere certamente discriminato e ghettizzato per qualche miserevole e sopravalutata primavera in più.

Se poniamo mente al fatto che, mentre non troviamo educatori dell'età matura (forse perchè l'individuo maturo è molto meno malleabile e può mandarti agevolmente a quel paese), l'età infantile-adolescenziale è in mano anch'essa ad appositi educatori, una cosa appare, se non proprio trasparente, certamente piuttosto sospetta, che si vada cercando -non ho detto che sia cosa intenzionalmente organizzata, ma, insomma, il dubbio viene, no?- il possesso e il dominio psicologico e intellettuale delle due fasce più deboli e influenzabili della società, la prima, che costituisce il crogiolo dei maturi di domani, che sarà perciò bene siano plasmati a tempo debito ad uso e consumo di chi ne ha interesse, onde siano adeguatamente indottrinati ed asserviti mentalmente, e la seconda numericamente sempre più cospicua e quindi sempre più appetibile spazio di consensi e favori, in modo che nè l'una nè l'altra arrechino amarezze, delusioni, seccature o difficoltà ai detentori del potere.

Grande è il valore della trasparenza, il guaio è, se mai, che, guardando a fatica attraverso gli strappi della sua nebulosa impenetrabilità, non si sa mai cosa scorgeremo al di là della barricata delle apparenze e delle belle intenzioni dichiarate. Sarà opportuno allora prendere per buona questa soluzione: benvenuta la trasparenza, però... fate come se non ci fosse, non ci guardate, se non siete vaccinati contro la pestilenza delle sorprese.

 

Renzo Lucchesi

Indice